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Permesso di soggiorno

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La tradizione giuridica italiana ha sempre riconosciuto un forte legame con i propri discendenti nel mondo. La Legge 5 febbraio 1992, n. 91 ha cristallizzato questo principio, regolando la cittadinanza secondo lo ius sanguinis: un sistema che garantisce la trasmissione automatica della cittadinanza senza limite di generazione e indipendentemente dal luogo di nascita.

Tuttavia, il panorama normativo è cambiato significativamente con l’introduzione del Decreto-Legge n. 36/2025, convertito con Legge n. 74/2025. Questo provvedimento ha segnato un punto di svolta, introducendo il principio del “legame effettivo” (genuine link) come requisito essenziale per l’acquisizione della cittadinanza, e prevendendo il taglio netto ai discendenti di seconda generazione. Ossia, potranno essere riconosciuti cittadini solo coloro i cui genitori o nonni possiedano (o possedevano, se deceduti, al momento della morte) “esclusivamente” la cittadinanza italiana.

Inoltre, la cittadinanza potrà essere riconosciuta nel caso in cui uno dei genitori o degli adottanti sia stato residente in Italia per almeno due anni continuativi dopo l’acquisto della cittadinanza italiana e prima della data di nascita o di adozione del figlio.

La novità più controversa del decreto è senza dubbio la sua applicazione retroattiva, che coinvolge anche coloro che sono nati prima dell’entrata in vigore della nuova normativa, creando una situazione di iniquità senza precedenti nella storia giuridica italiana in materia di cittadinanza.

Nonostante lo Studio sia in prima linea nella lotta giuridica contro l’applicazione di questa nuova legge, allo stesso tempo, tuttavia, come professionisti del diritto, abbiamo il dovere di analizzare le normative nella loro interezza, identificando non solo le limitazioni ma anche le nuove opportunità che possono emergere da un cambiamento legislativo.

Ed è proprio in questo spirito che desideriamo portare all’attenzione dei nostri clienti e di tutti gli italo-discendenti un’opportunità straordinaria che il decreto 36/2025 ha paradossalmente aperto.

Il sistema in-quota ed extra-quota per il visto lavoro in Italia per italo-discendenti

Il sistema di ingresso per lavoro si articola in due canali principali per poter ottenere il visto di lavoro in Italia: il sistema “in-quota” e quello “extra-quota”. Il primo è regolato dal Decreto Flussi annuale, che stabilisce il numero massimo di lavoratori stranieri ammissibili in Italia, suddivisi per tipologie di lavoro e paesi di provenienza. Questo canale è caratterizzato da procedure competitive e disponibilità limitata di posti.

Tra l’altro, diversi anni i Governi hanno emanato dei decreti flussi con presupposti praticamente inaccessibili, di fatto limitati alle conversioni dei permessi di soggiorno di chi già era regolare in Italia, oppure ai permessi di lavoro stagionale.

Il sistema “extra-quota”, disciplinato dall’articolo 27 del Testo Unico sull’Immigrazione, consente invece l’ingresso con visto lavorativo per l’Italia indipendentemente dalle limitazioni numeriche, per categorie speciali di lavoratori, come ad esempio, artisti, sportivi, infermieri professionali, traduttori, etc. Inoltre, è consentito l’ingresso “fuori quota” per chi ha titolo per il visto per trasferimento intra-societario (ICT).

La novità introdotta dal Decreto-Legge n. 36/2025 estende questo privilegio ai discendenti di cittadini italiani, senza limitazioni generazionali esplicite, per i paesi a forte emigrazione italiana, tra i quali rientrano senza dubbio Brasile e Argentina. Questa disposizione offre vantaggi significativi: accesso garantito al mercato del lavoro italiano, possibilità di fare ingresso con un visto per lavoro subordinato o autonomo, flessibilità nella presentazione della domanda, procedure più rapide e la possibilità di lavorare in qualsiasi settore.

Combinata con la riduzione del periodo di residenza per richiedere la cittadinanza (da tre a due anni per i discendenti di italiani), questa opportunità rappresenta un percorso privilegiato verso la piena integrazione nella società italiana, compensando le restrizioni introdotte nel riconoscimento della cittadinanza jure sanguinis.

Una nuova via privilegiata verso l’Italia: il visto per lavoro fuori quota

Mentre gran parte dell’attenzione mediatica si è concentrata sulle restrizioni introdotte dal decreto, una disposizione innovativa è passata quasi inosservata, pur rappresentando un’opportunità senza precedenti per gli italo-discendenti desiderosi di costruire un futuro in Italia. L’articolo 1-bis, comma 1 del decreto ha infatti inserito il comma 1-octies nell’articolo 27 del Testo Unico sull’Immigrazione (D.Lgs. 286/1998), creando una categoria speciale di ingresso per lavoro riservata ai discendenti di cittadini italiani.

Questa disposizione consente l’ingresso e il soggiorno in Italia per lavoro subordinato al di fuori delle quote massime di stranieri normalmente ammessi nel territorio nazionale attraverso i decreti flussi annuali. In termini pratici, questo significa che gli italo-discendenti residenti all’estero potranno accedere al mercato del lavoro italiano senza dover competere con altri cittadini stranieri per i limitati posti disponibili all’interno delle quote di immigrazione. Si tratta di una corsia preferenziale che riconosce il legame speciale che questi individui hanno con l’Italia, facilitando significativamente il loro trasferimento nel paese dei loro antenati.

Ciò che rende questa opportunità particolarmente rilevante per la comunità italo-brasiliana è che, diversamente dalle restrizioni introdotte per l’acquisizione automatica della cittadinanza, questa disposizione non prevede alcuna limitazione generazionale. Ciò significa che anche i discendenti di italiani oltre il secondo grado, per i quali l’acquisizione della cittadinanza jure sanguinis potrebbe essere preclusa dalle nuove norme, possono beneficiare di questa via privilegiata di ingresso in Italia. È un riconoscimento implicito del valore dei legami familiari e culturali che uniscono l’Italia e il Brasile, indipendentemente dalla distanza generazionale che separa l’italo-discendente dal suo antenato italiano.

 

 Come ottenere il visto di lavoro per gli italo-discendenti e trasferirsi in Italia

Il percorso per gli italo-discendenti provenienti da paesi ad alto tasso di emigrazione che desiderano trasferirsi in Italia attraverso il visto di lavoro fuori quota si articola in passaggi chiari e definiti. Il primo elemento necessario è un’offerta di lavoro concreta da parte di un datore di lavoro italiano, che costituisce la base per l’intera procedura. Una volta ricevuta l’offerta, il processo si sviluppa attraverso le seguenti fasi:

Innanzitutto, il datore di lavoro italiano deve presentare domanda di nulla osta al lavoro presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura competente, specificando che il lavoratore è un discendente di cittadini italiani e quindi beneficiario della corsia preferenziale “fuori quota” ai sensi dell’articolo 27, comma 1-octies del Testo Unico sull’Immigrazione.

Ottenuto il nulla osta, il candidato italo-discendente dovrà presentare la domanda di visto per lavoro presso la rappresentanza diplomatica italiana nel proprio paese, allegando la documentazione che attesti la discendenza italiana (certificati di nascita, matrimonio e morte che colleghino il richiedente all’antenato italiano).

Una volta giunto in Italia, entro 8 giorni lavorativi, il lavoratore dovrà recarsi presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione per la firma del contratto di soggiorno, e successivamente richiedere il permesso di soggiorno presso l’ufficio postale designato.

Questo percorso, pur richiedendo una preparazione accurata, risulta notevolmente più accessibile rispetto alle procedure standard grazie all’esenzione dalle quote. Lo Studio Legale Boschetti offre assistenza specializzata in ogni fase, garantendo una transizione fluida verso la nuova vita in Italia.

 

 Italo-discendenti all’estero: come trasferirsi e lavorare in Italia

Per gli italo-discendenti residenti nei paesi ad alto tasso di emigrazione riconosciuti dal Ministero degli Affari Esteri, il trasferimento in Italia rappresenta non solo un ritorno alle radici, ma anche un’opportunità di crescita professionale in un paese che offre elevati standard di qualità della vita e accesso al mercato unico europeo.

La preparazione per questo importante passo inizia con la raccolta della documentazione che attesti il legame di discendenza con cittadini italiani. Questa documentazione comprende certificati di nascita, matrimonio e morte che creino una catena ininterrotta dall’antenato italiano fino al richiedente attuale. È fondamentale che questi documenti siano ufficiali, apostillati secondo la Convenzione dell’Aia o legalizzati secondo le procedure previste nel paese di origine, e tradotti in italiano da traduttori autorizzati.

Parallelamente, è necessario iniziare la ricerca di opportunità lavorative in Italia. Questo può avvenire attraverso piattaforme online specializzate, contatti professionali, o con l’assistenza di consulenti specializzati nel mercato del lavoro italiano. Le competenze linguistiche, sia in italiano che nella lingua del paese di provenienza, rappresentano un vantaggio competitivo significativo, soprattutto in settori orientati all’internazionalizzazione.

Una volta identificata un’opportunità lavorativa, il processo di richiesta del visto si svolge con il supporto del futuro datore di lavoro, che avvierà la procedura presso le autorità italiane competenti.

Lo Studio Legale Boschetti offre un servizio completo che accompagna l’italo-discendente in ogni fase del trasferimento: dalla verifica preliminare della documentazione alla ricerca di opportunità professionali, dalla gestione delle pratiche burocratiche fino all’assistenza per l’inserimento nella società italiana.

Un percorso concreto verso la cittadinanza italiana attraverso la residenza

Il visto per lavoro fuori quota non rappresenta solo un’opportunità immediata di trasferimento in Italia, ma può costituire anche il primo passo di un percorso più ampio verso l’acquisizione della cittadinanza italiana, che l’italo-discendente conseguirebbe per altra via. Se le modifiche introdotte dal decreto 36/2025 hanno limitato l’automatismo dello ius sanguinis, esse hanno paradossalmente facilitato il cammino verso la cittadinanza per residenza per i discendenti di italiani.

L’articolo 1-bis, comma 2 del decreto ha infatti ridotto da tre a due anni il periodo di residenza legale richiesto per la concessione della cittadinanza allo straniero il cui genitore o nonno sia stato cittadino italiano per nascita. Questa riduzione dei tempi di attesa rappresenta un vantaggio significativo rispetto ai dieci anni normalmente richiesti ai cittadini stranieri. Gli italo-discendenti che scelgono di trasferirsi in Italia attraverso il visto per lavoro fuori quota possono quindi pianificare un percorso di integrazione che, in soli due anni di residenza legale e continuativa, può culminare con l’acquisizione della cittadinanza italiana.

La cittadinanza acquisita in questo modo rappresenta il coronamento di un percorso di vita reale in Italia, radicato nell’esperienza quotidiana e nella costruzione di relazioni autentiche con la comunità locale.

Costruire il proprio futuro in Italia: un’opportunità concreta

Trasferirsi in Italia non significa solo recuperare le proprie radici culturali, ma anche abbracciare uno stile di vita unico al mondo. L’Italia è universalmente riconosciuta per la sua straordinaria qualità della vita, frutto di un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione, tra bellezza artistica e dinamismo economico. Il paese offre un sistema sanitario pubblico di eccellenza, un sistema educativo di qualità accessibile a tutti, e una rete di sicurezza sociale che garantisce supporto in tutte le fasi della vita. A questo si aggiunge il patrimonio artistico e culturale più ricco del pianeta, un ambiente naturale di straordinaria bellezza e varietà, e una tradizione gastronomica celebrata in tutto il mondo.

Dal punto di vista professionale, l’Italia offre opportunità in settori diversificati, dalla manifattura di eccellenza alla moda, dal design all’alta tecnologia, dal turismo all’agroalimentare. Le competenze e la prospettiva interculturale dei cittadini italo-brasiliani rappresentano un valore aggiunto particolarmente apprezzato nel mercato del lavoro italiano, sempre più orientato all’internazionalizzazione. La conoscenza del portoghese e la familiarità con la cultura brasiliana possono aprire porte in aziende italiane con interessi commerciali in Brasile o in America Latina, mentre la sensibilità estetica e la creatività che caratterizzano entrambe le culture trovano terreno fertile nei settori del design, della moda e delle industrie creative italiane.

Per le famiglie, l’Italia offre un ambiente sicuro e stimolante per la crescita dei bambini, con eccellenti opportunità educative e un contesto sociale che valorizza i legami familiari e comunitari. I giovani professionisti possono beneficiare della posizione strategica dell’Italia nel cuore dell’Europa, con facile accesso a tutto il mercato unico europeo per ulteriori opportunità di crescita personale e professionale.

 Come possiamo accompagnarti ad ottenere il visto per lavoro per italo-discendenti in Italia: i servizi completi dello Studio Legale Boschetti

 

Intraprendere un percorso di trasferimento internazionale richiede una pianificazione accurata e una conoscenza approfondita delle leggi sull’immigrazione e delle prassi e procedure burocratiche. Lo Studio Legale Boschetti, con la sua lunga esperienza nell’assistere stranieri desiderosi di emigrare in Italia, ha sviluppato un approccio integrato che accompagna il cliente in ogni fase del percorso verso l’Italia, dalla preparazione iniziale della documentazione fino al completo inserimento nella società italiana.

Il nostro team di professionisti specializzati nel diritto dell’immigrazione prenderà in carico il tuo caso svolgendo le seguenti attività:

  • Richieste del nulla osta al lavoro: sia esso subordinato o autonomo, beneficiando della nuova via “fuori quota” per discendenti;
  • Preparazione della documentazione: raccolta e verifica di tutti i documenti necessari per l’ingresso, il soggiorno e le future richieste;
  • Richiesta del visto per lavoro: assistenza nella presentazione della domanda di visto presso le autorità consolari competenti;
  • Assistenza allo Sportello Unico presso la Prefettura: supporto fondamentale per la stipula del contratto di soggiorno in Italia.
  • Pratica di richiesta del permesso di soggiorno: gestione della domanda per regolarizzare la tua permanenza in Italia una volta arrivato e assistenza e rappresentanza davanti la Questura competente.

Ma il nostro supporto non si limita agli aspetti puramente legali e burocratici. Comprendiamo che trasferirsi in un nuovo paese comporta sfide pratiche e logistiche significative, per questo offriamo un completo servizio di relocation che include, tra l’altro:

  • consulenza iniziale per comprendere le esigenze del cliente
  • supporto logistico, tramite nostre imprese partner, per il trasloco in Italia
  • assistenza per l’apertura del codice fiscale
  • iscrizione anagrafica
  • ricerca di un alloggio adeguato
  • consulenza immobiliare per contratti di locazione o compravendita, l’accesso a mutui bancari
  • assistenza per apertura di conti correnti
  • assistenza per ricerca di scuole per i figli.

Il nostro obiettivo è rendere il trasferimento in Italia il più fluido e privo di stress possibile, permettendoti di concentrarti sull’aspetto più importante: iniziare a vivere la tua nuova vita italiana.

Infine, con lo sguardo rivolto al futuro, lo Studio Legale Boschetti rimane al tuo fianco anche per il percorso verso la cittadinanza per residenza, offrendoti consulenza specializzata sui requisiti da soddisfare e assistenza nella preparazione e presentazione della domanda di naturalizzazione al momento opportuno.

Non perdere questa straordinaria opportunità di costruire il tuo futuro nella terra dei tuoi antenati. Contatta lo Studio Legale Boschetti oggi stesso per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo trasformare il tuo sogno italiano in realtà, partendo da un’occasione di lavoro facilitata dalle tue origini.

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